Dieci sale teatrali dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) si rinnovano nel progetto Teatri in rete. Arriva il futuro del teatro nelle Sale della Comunità della Diocesi di Milano e passa attraverso una rete che rafforza e coinvolge realtà uniche sul territorio in una stagione diffusa per rilanciare il patrimonio artistico unendo competenze ed esperienze.
Perché Teatri in rete?
Il progetto Teatri in rete è il culmine di un percorso condiviso maturato negli anni e rafforzatosi durante lo stop causato dalla pandemia. È anche un nuovo inizio, una svolta radicale e impattante. La tradizione pluridecennale delle Sale della Comunità ha portato ad esperienze sui territori di appartenenza che rappresenta un unicum a livello nazionale per profondità e per radicamento storico. Tutto questo non basta più. Crediamo che alle difficoltà che il settore culturale sta affrontando si possa rispondere solo unendoci, comunicando insieme e progettando in sinergia. Così, nel rispetto dell’autonomia economica, artistica, gestionale e organizzativa delle singole realtà, nasce, per la prima volta nella nostra storia, un coordinamento tra sale teatrali. In questo modo il palcoscenico assume un ruolo ancora maggiore all’interno dell’ACEC, continuando il processo di valorizzazione della polifunzionalità delle nostre realtà. Le sale hanno una molteplicità di dimensioni. Non solo la verticalità dello schermo cinematografico; quando questo si alza, subentra la tridimensionalità del palcoscenico. Il progetto, che vede in Angelo Chirico il referente degli esercenti, presenta il logo, composto tanti palcoscenici in convergenza verso un unico centro, accompagnerà tutte le iniziative comuni, e i suoi propositi.
Gli obiettivi di Teatri in rete
Il coordinamento si propone di rendere ancora più visibile al pubblico, alla società e alle istituzioni l’unicità dell’esperienza comune. Offre un supporto qualitativo e la messa a disposizione delle competenze reciproche, per elevare sempre di più l’offerta per gli spettatori, ampliando il bacino e dando uno strumento per supportare gli elevati budget economici sostenuti. Teatri in rete sarà anche un nuovo interlocutore istituzionale, un organo che rappresenta le dieci sale che insieme contano più di 500 tra operatori culturali, professionisti e volontari, che rendono possibile la continuazione di stagioni storiche. Il coordinamento opera in sinergia per ottimizzare la circuitazione degli spettacoli, offrendo alle compagnie un bacino di pubblico più ampio. Teatri in rete è uno strumento che permette di offrire alle compagnie continuità nella programmazione, correlata a standard organizzativi d’eccellenza e professionalità nella gestione di accoglienza e dei servizi.
Le nostre storie in un orizzonte comune
Il claim di questa prima edizione, Le nostre storie in un orizzonte comune, sintetizza la natura collaborativa del progetto, che vede operare in sinergia L’ACEC della Diocesi di Milano con l’ufficio ITL (Impresa Tecnoeditoriale Lombarda) con il supporto economico di Fondazione Cariplo. L’orizzonte comune non intende limitarsi ai dieci fondatori ma vuole, con il tempo, andare ad abbracciare altre Sale della Comunità per costruire una rete di teatri dalle maglie sempre più intrecciate, solide e in grado di avvincere il pubblico.
Martedì 18 Ottobre 2022: i teatri in rete si raccontano
Dopo un anno di progettazione e lavoro, le dieci sale hanno presentato il progetto durante un incontro stampa presso la Sala 210 della Curia Arcivescovile in Piazza Fontana 2 a Milano.
Ospite d’eccellenza della conferenza stampa è Andrée Ruth Shammah, regista teatrale e direttrice artistica del Teatro Franco Parenti, attenta sostenitrice della creatività
applicata all’impresa culturale. Insieme a lei Giovanni Vernassa, membro del comitato di presidenza insieme a Guglielmo Mirra dell’ANET (Associazione Nazionale Esercenti
Teatrali) in seno ad Agis. Interviene anche Don Gianluca Bernardini, presidente Nazionale ACEC e ACEC Milano, referente dei Centri Culturali Cattolici di Milano. “È proprio
vero che le difficolta possono essere uno stimolo per soluzioni innovative”, ha commentato Bernardini.
“Il progetto è nato quando ci siamo sentiti più persi, durante i lunghi mesi di stop dovuti al lockdown. La missione delle Sale della Comunità non è di abbattersi, ma di credere che
la cultura sia un bisogno essenziale del nostro vivere. Noi ci siamo, ci siamo sempre stati, e ora saremo ancora più presenti per lo spettacolo dal vivo. Il coordinamento è uno
strumento essenziale, rivoluzionario per le nostre realtà, e inizia un processo che non potrà essere fermato in cui, pur nella distinzione delle singole identità, tutti gli esercizi che
condividono la stessa vocazione possano ritrovarsi più forti di prima grazie al supporto reciproco. Mettiamo sul tavolo competenze, conoscenze e un progetto comune che
crediamo ci porterà ancora più lontano. Per rispondere al meglio alle esigenze del pubblico, ma soprattutto per continuare a perseguire la nostra missione fatta di emozioni,
qualità e soprattutto di pensiero”. Continua Angelo Chirico, coordinatore del progetto Teatri in Rete: “il teatro vissuto nei territori ricostruisce oggi più che mai le nostre
comunità. Nello scoprire le molte cose in comune rafforziamo le nostre identità e guardiamo insieme al futuro in modo più consapevole e forte”.